Respira!

I migliori consigli che abbiamo potuto ricevere nella vita quando si parla di serenità sono relativi al respiro. Ve ne do qualche buon esempio: Persona in severo stato di ansia e che parla in maniera arrembante e frenetica: Respira!!!!! Dopo un grande momento di apprensione: si tira un sospiro di sollievo.

Avere un momento di tranquillità è poter respirare finalmente un’aria serena.

Una settore che inglobi una moltitudine di cose piacevoli è di amplio respiro.

Si respira un’aria buona in questo locale, ci si trova a proprio agio nel luogo in cui siamo.

Siamo circondati da una conoscenza dettata dai modi di dire e dai luoghi comuni che troppo spesso lasciamo passare in sordina senza accorgerci di quanto forniscano una bellissima soluzione per il nostro vivere quotidiano.

Il respiro è ciò che contraddistingue la vita, inizia con il primo gemito portandoci in vita, finisce quando abbiamo raggiunto la fine del nostro percorso nel mondo, ci accompagna come il più fedele degli amici in ogni esperienza che viviamo.

E’ un amico nel senso più veritiero del termine resta con te anche se tu non gli parli e non impari a conoscerlo.

Sarebbe bello però dargli una opportunità in più per intraprendere un rapporto più profondo perché per esperienza vi dico che ciò che ha da sussurrarvi ogni qual volta gli presterete attenzione parla intimamente della vostra vera natura.

Per questo e molto altro è lo strumento meditativo più utilizzato dalle varie tradizioni.

Il respiro è l’elemento di connessione tra il nostro corpo, la nostra mente con i relativi pensieri e soprattutto con il legame emotivo che ogni pensiero ci suscita.

Spesso mi ritrovo a fare una non così banale considerazione attorno al legame tra emotività e respiro: “siete mai riusciti ad essere realmente arrabbiati, obnubilati, fuori controllo…..mantenendo un  respiro docile e ritmato? Penso che la risposta sia ovvia.”

Da questa ovvietà nasce il dubbio legittimo che controllando il respiro sia possibile controllare anche le nostre emozioni.

Come si allena questo controllo è presto detto: con l’osservazione.

L’osservazione o Vidya (conoscenza) come ogni stupendo concetto yogico risulta avere notevoli scale di grigio o, se più vi piace, si trova progettato come una bambola russa dove un concetto è avvolto da diversi strati superiori che lo caratterizzano.

Diciamo che il primo aspetto del nostro respiro è da osservare nel nostro corpo, con il piccolo suggerimento di operare l’osservazione a partire dalla zona ventrale, esprimendosi in termini di ascolto dell’espansione e ritrazione di quella regione.

Sarà facile notare con un po’ di pratica come l’intera regione addominale e lombare si espandano e si ritraggono ad ogni inspirazione ed espirazione: questa è la presentazione con cui il nostro amico si manifesta in maniera palese.

La seconda, che è vissuta quasi simultaneamente alla prima, è scoprirne il flusso tra le narici, riscaldate ad ogni passaggio in espirazione, rinfrescate ad ogni inspirazione.

In questa conoscenza il nostro amico potrebbe farti notare come ci sia una prevalenza nel suo utilizzo (durante il giorno cambia spesso) di una narice piuttosto che un’altra mantenendone una sempre più disponibile al suo passaggio.

La terza cosa bella che il nostro nuovo amico ci suggerirà di sé stesso è che per la sua natura dinamica può muoversi da una parte all’altra ed è molto contento di essere guidato se un amico gli offre una valida e piacevole strada da percorrere.

Una mi permetto di suggerirla io: lo abbiamo allenato ad essere percepito nel ventre per poi ascoltarlo nelle narici, ora provate a farlo passare avanti ed indietro, in espirazione ed inspirazione attraverso la colonna portando in connessione i due ambienti portandovi in semplice osservazione di questo percorso ciclico.

Se avrete la pazienza di fare un po’ di strada con il vostro amico vi sarà subito palese che rallenterà permettendovi una visione più amplia del contesto in cui vi state muovendo, si calmerà e con esso la vostra mente prenderà a rilassarsi.

In questo clima di osservazione la mente prenderà le forme del vostro respiro, calmo, sereno e più distaccato, meno incline alle turbolenze emotive.

Avrete finalmente preso coscienza del più straordinario strumento di connessione tra il mondo esterno ed il mondo interno iniziando a visitare quel prezioso luogo in maniera pacata e sempre sorprendente.

Il corpo e la mente come tempio di un respiro che li attraversa e che li pulisce dal pulviscolo che vi si è depositato negli anni.

Sarete in grado di portare a voi stessi una ventata di aria fresca che renderà il corpo più ossigenato e vigoroso e la mente più chiara e limpida.

Avrete cominciato a percepire un piacevole stupore, quel tipo di stupore che si ha mentre si prende confidenza con un nuovo ambiente, questa volta e probabilmente per la prima volta, vostro soltanto.

Avrete scoperto un luogo caldo, rassicurante, comodo e confortevole dove riprendere un po’ di energie!

 

1