Cosa hanno in comune Patanjali e Freud?

Indagatori della mente, ricercatori della Verità, risolutori di enigmi ecco un interessante quesito per voi: esiste un punto di incontro tra yoga e psicoanalisi?

Se avete la curiosità di leggere questo libro scritto da 2 eminenti menti Desikachar, figlio del grande maestro yogi Krishnamacharya e Hellfried Krusche, rinomato psicoterapeuta che pratica yoga da oltre trent’anni, la risposta vi sarà svelata.

Il dialogo che si svolge all’interno di queste pagine parte dall’interpretazione degli Yogasutra di Patanjali ponendo al centro della conversazione i temi che sono alla base di entrambe le  tradizioni – dai percorsi di guarigione al ruolo della relazione, dal modo di affrontare il dolore ai presupposti per il cambiamento e la trasformazione – con la precisa finalità di rintracciare le verità eterne e universali dell’esistenza che trascendono l’epoca e l’ambito culturale.

La scelta di mantenere la forma di dialogo l’ho trovata estremamente interessante. Non vi è mai capitato di volere avere l’opportunità di mettere una microspia all’interno della stanza mentre avvengono queste conversazioni illuminanti? Per certi versi, lo scorrere attraverso queste pagine è come sbobinare i nastri di questi dialoghi, senza la fatica di doverli trascrivere.

Il punto centrale, e a mio avviso più interessante, che emerge è il fondamento su cui poggiano le due discipline: sono solo 205 pagine e non ho intenzione di rovinarti l’indagine. 

Buona lettura e namasté. 

 

T.K.V. Desikachar, Hellfried Krusche, “Tra Freud e Patanjali. La conoscenza segreta dello yoga e della psicoanalisi”. 

Mimesis Edizioni.

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