Gli Yoga Sutra secondo Stephen Cope
Affrontare gli Yogasutra. AAAARGGGG! AIUTO! SOCCORSO! NON CE LA FARÒ MAI! Questi sono, all’incirca, i pensieri che occupano interamente la mia mente quando inizio a leggere i sutra.
Da lettrice compulsiva e da yogini è un grande disonore, una sconfitta, una macchia indelebile non riuscire a trovare una chiave di lettura per comprendere questo testo meraviglioso. Ok, ok come dice il mio maestro – e tutta la tradizione yogica interplanetaria – “lo yoga è una disciplina pratica, se pratichi ciò che è scritto nei sutra, la comprensione arriverà”.
Vi ho detto di essere una lettrice compulsiva?
Io mi fido del mio maestro e di tutti quelli yogin che nelle foreste hanno praticato, praticato e praticato per regalare all’umanità questi insegnamenti che conducono alla liberazione, ma la parte occidentale e bulimica di me ha fame di conoscenza da manuale. Ambisco ad un Bignami della filosofia dello yoga: tutta la conoscenza derivante da una disciplina millenaria in 100 pagine (come dire “Grandi poteri cosmici… in un minuscolo spazio vitale” Disney docet).
Dopo questi panegirici arriviamo al nocciolo della questione: perché leggere “La saggezza dello yoga. Guida alla ricerca di una vita straordinaria” di Stephen Cope? Tralasciando il titolo che, come molti libri sull’argomento, suona come “Yoga, la pillola miracolosa” e potrebbe essere fuorviante, per chi come me, legge molto sull’argomento (in libreria non riuscivo a ricordare il titolo per intero), l’autore si mostra sin dalle prime pagine uno splendido comunicatore e appassionato studioso di Patanjali e dei suoi sutra. In più mettete nel calderone che è anche psicoterapeuta oltre ad insegnare e praticare yoga da diversi anni e la scintilla di curiosità… BAM! si accende. Con un linguaggio confidenziale semplice e usando per ogni argomento esempi detratti direttamente dalla sua esperienza di yogi/insegnante/psicoterapeuta, ci prende per mano e ci accompagna all’inizio del sentiero che porterà, chi vorrà, a lanciarsi a capofitto nell’infinito mondo dello yoga di Patanjali. In più, sia nell’intero corpo del libro che in un capitolo specificatamente dedicato, ci sono parallelismi tra yoga e buddhismo che spiegano, in maniera semplice, come questi due sentieri siano strade parallele che ogni tanto si incontrano. Una parte che ho trovato interessantissima è quella in cui l’autore spiega che le ultime scoperte scientifiche nel campo delle neuroscienze sono già presenti nella disciplina illustrata da Patanjali.
Questo libro mi permetto di consigliarlo a te se, come me, hai provato ad approcciare i sutra con dei risultati non proprio illuminanti. Non raggiungerai il samadhi (per fare quello devi solo praticare, praticare, praticare), ma gli Yogasutra ti appariranno un pochino più a portata di mano! È un buon punto da cui iniziare per fare ciò che è alla base della disciplina dello Yoga: indagare, scavare, approfondire.
Namasté e buona lettura.
Stephen Cope, “La saggezza dello yoga. Una guida alla ricerca di una vita straordinaria”.
Ed. Universale economica Feltrinelli/Oriente.